Terzo incontro di formazione per catechisti dell’iniziazione cristiana

“Iniziare alla Fede…una via sempre nuova” è il titolo dato al percorso di formazione che l’ufficio Evangelizzazione e Catechesi sta proponendo a tutti i catechisti dell’Iniziazione cristiana.
 
“Una via sempre nuova”… queste parole lanciano una vera e propria sfida:  se da un lato una strada nuova spaventa perché non sappiamo dove ci porterà, dall’altro è stimolante perché tocca a noi rendere “nuova” una strada già percorsa,  ponendo attenzione ai particolari, scoprendo meraviglie che fino ad allora ci erano sfuggite. Per questo, tali incontri possono aiutare a formare, non solo chi inizia da poco il suo servizio di catechista, ma sono di approfondimento anche per chi si dona già da anni.
 
L’incontro tenutosi il 12 aprile è stato veramente interessante e qualificante, a guidarlo Suor Veronica Donatello, responsabile del Settore per la catechesi delle persone disabili dell’Ufficio Catechistico nazionale, volto da noi conosciuto per essere stata già ospite della diocesi lo scorso anno, quando ci ha introdotti al tema della disabilità. In quest’ultimo appuntamento ci ha parlato più specificatamente dei ragazzi con la sindrome dello spettro autistico.
 
Nella prima parte, Sr Veronica ha tenuto una breve ed intensa relazione che ha scardinato un po’ di pregiudizi e di cattiva informazione,  ci ha aperto un mondo di possibilità, di approcci diversi e ci ha presentato tanti strumenti utili.
 
Nella seconda parte ha chiesto a noi catechiste di metterci in gioco, di sporcarci le mani, e così è stato.
Abbiamo lavorato in gruppi di laboratorio; ad ognuno è stato dato il compito di creare una tabella descrittiva e sintetica, utile al ragazzo con lo spettro autistico per seguire gli incontri di catechesi e per sentirsi a proprio agio in parrocchia. I temi assegnati ad ogni gruppo di laboratorio erano vari: Eucarestia, Avvento, Quaresima, Triduo Pasquale e segnaletica in Chiesa erano  solo alcuni. La creatività e l’attenzione a non dimenticare nessun particolare per far passare il giusto messaggio al ragazzo disabile, sono state messe a dura prova.
 
Nella terza parte, in cui abbiamo presentato e condiviso i lavori fatti, ci siamo rese conto dei tanti errori commessi, ma che sono serviti all’approfondimento e alla riflessione.
 
Certamente non bastano due incontri per diventare catechisti esperti di disabilità e forse non ci viene chiesto di essere degli esperti ma certamente dobbiamo essere più attente, discrete e di cuore.
Questi appuntamenti aprono un “mondo” sia per chi ha nelle parrocchie la possibilità di accompagnare ragazzi disabili nel loro cammino di iniziazione, sia per chi non ha mai fatto questa esperienza.
 
Questo incontro non ci ha dato risposte, ma certamente ha fatto nascere in tutte noi tante domande:
quanti bambini, ragazzi, persone con disabilità ci sono nella nostra comunità parrocchiale? Quanti ne conosciamo veramente? Siamo vicine ai loro genitori? Abbiamo sviluppato una sensibilità tale da poter essere veramente d’aiuto a queste famiglie?
A noi catechiste il compito di riportare queste riflessioni in parrocchia o meglio ancora nel consiglio parrocchiale.  Abbiamo davanti a noi una strada nuova, ricca di bellezza ma che richiede anche tanto allenamento, formazione e passione. Buon cammino!

 

di Benedetta MARTONE