Sabato 30 maggio 2020, l’Arcivescovo ha presieduto la Veglia di Pentecoste e amministrato i sacramenti di Iniziazione Cristiana ad una giovane nella Parrocchia di Sant’ Antonio di Padova in Castellammare di Stabia.
«Che cosa dobbiamo fare, fratelli?»
È la domanda che i giudei pongono a Pietro dopo che questi, con poche e semplici parole, proclama il Vangelo del Signore: la Sua morte e risurrezione, il Suo essere Signore e Dio, il Messia che tutti stavano aspettando. È proprio dalla provocazione di Pietro – «Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso!» – che nasce questa domanda, che sembra metter fretta.
È la domanda dei “trafitti di cuore”, di coloro che sono stati toccati dal Vangelo e che non possono più aspettare.
È la stessa domanda, la stessa fredda, non di una folla, ma di un giovane che, correndo incontro a Gesù ed inginocchiatosi ai suoi piedi, chiede esplicitamente: «Maestro buono, cosa devo fare per ereditare la vita eterna?» (cfr. Mc 10, 17c).
L’oggetto della domanda della folla e del giovane è proprio questo: la vita eterna, la salvezza, la gioia perenne.
È un desiderio che ha mosso tanti nel corso della storia e che continua spasmodicamente ad invadere il cuore di molti ancora oggi. È stata la domanda di senso profondo che ha animato il cammino di una giovane della nostra diocesi, Genoveffa Santaniello, chiamata alla vita eterna dall’età dell’adolescenza, pur essendo cresciuta in una famiglia che di Cristo Dio non vuole saperne. “Fino ai 14 anni ho partecipato con mia madre alle varie funzioni dei Testimoni di Geova. Più prendevo coscienza di ciò che accadeva intorno a me, più cresceva il mio disagio interiore; mi sentivo fuori posto: nel mio cuore c’era un’altra Verità”, queste le sue parole di testimonianza.
Si è sentita chiamare proprio dalla Madonna, da una Madre, che teneramente le ha indicato la via da seguire. Ha sentito la Madre di Dio sussurrare brevemente al suo cuore, in risposta alla sua grande domanda: «Fa’ quello che ti dice Gesù». “Per Grazia accolsi la voce della Mamma celeste”.
Genoveffa, nella semplicità, si è messa in ascolto, con gli alti e bassi dell’età, fino ad arrivare al 2018, quando decide di dare una svolta definitiva alla sua esistenza: «Voglio diventare cristiana! Voglio ricevere il battesimo!». La risposta che lo Spirito Santo mise sulle labbra di Pietro quel giorno fra la folla – «Convertitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù» – nel 2018 era stato posto nel giovane cuore di Genoveffa e si è fatto strada a poco a poco.
Con il coraggio dello Spirito, ha consegnato, il 30 Maggio 2020, tutta la sua vita a Cristo, chiedendo e ricevendo il dono dei Sacramenti dell’Iniziazione Cristiana, da adulta, dopo anni di preparazione, vissuti nel gruppo del Rinnovamento nello Spirito della Parrocchia di Sant’Antonio di Padova a Castellammare di Stabia.
Nulla ha potuto spegnere questo desiderio spontaneo della sua anima, neanche le mille difficoltà che ha dovuto affrontare per la sua decisione. “Arrivare qui oggi non è stato facile, ho tentato per ben due volte di iniziare un percorso in Parrocchia, ma sono stata bloccata da tante difficoltà”.
Ha potuto sperimentare nel corso di questi anni la potenza e la verità della Parola di Dio direttamente sulla sua carne: “Figlio, se ti presenti per servire il Signore, preparati alla prova” (Sir. 2,1).
Con la sua vita e la sua testimonianza ha comunicato a tutti noi, forse così assuefatti dal nostro considerarci cristiani – ma che spesso non vivono come tali – da dimenticare che il Signore è esigente, che il Signore chiede tutto, che Egli domanda la consegna della nostra vita tutta intera, senza riserve. Che ciò che vuol donarci è la gioia del Suo amore.
Quelle parole che Genoveffa si sentì ripetere in tenera età – «Fa’ quello che Lui ti dirà» – hanno oggi rivelato, per lei e per tutta la Chiesa, la promessa del Signore: donando se stessa, sul suggerimento della Madonna, oggi, come fu per le Nozze di Cana, può gustare il vino buono della gioia. Alla fine!
Ed è festa, in Cielo e su tutta la terra! “Sento il forte desiderio di ringraziare Gesù, perché quando avevo appena 14 anni posò il Suo sguardo su me e parlò al mio cuore”.
È una rinnovata Pentecoste per tutti noi battezzati: possiamo riscoprire tutti la bellezza del nostro battesimo, che ci ha fatto aderire a Dio Trinità e ci permette di configurarci a Cristo, grazie all’azione dello Spirito Santo, per la Gloria del Padre. L’esperienza di Genoveffa ci offre di riconoscere la bellezza del sapersi figli nel Figlio.
Oggi, Genoveffa può sentire anche per sé le parole che Dio Padre ha rivolto a Cristo il giorno del Suo Battesimo: «Questi è il Figlio mio, l’amato!».
Possa lo Spirito, grazie alla testimonianza di questa giovane ragazza, comunicare a noi tutti il compiacimento di Dio Padre e ricordarci che la risposta alla domanda “cosa dobbiamo fare?” Gesù la riassume semplicemente in un’unica parola: «Seguimi» (cfr. Mc 10, 21d).
di Maria Nicola Buonocore
Testimonianza di Genoveffa Santaniello letta al termine della Veglia
Mi chiamo Genoveffa Santaniello. Molti di voi già conoscono la mia storia e il mio desiderio o meglio il bisogno di diventare cristiana.
Dopo un lungo percorso di preparazione in cui ho sentito la cura e l’amore della Santa Chiesa nell’accoglienza amorevole del Suo Pastore e di don Catello, sono qui. Avrei dovuto ricevere i sacramenti a marzo, ma la pandemia ci ha fermato. Non nascondo la mia sofferenza per quel fermo inaspettato. Misi ancora una volta questo mio desiderio e necessità nel cuore di Dio e pregai la Madonna perché come lei avessi la forza di attendere in pace.
Oggi 30 maggio sono qui a ricevere senza alcun merito il Dono di Dio nel Battesimo, nella Confermazione e nell’Eucaristia. Sento forte il desiderio di ringraziare Gesù perché quando avevo appena 14 anni posò il suo sguardo su di me e parlò al mio cuore. Siamo nel mese dedicato alla Madonna: sono contenta per questa coincidenza perché frequentavo il Santuario di Pozzano quando decisi di iniziare il cammino che porta a salvezza. Per grazia accolsi la voce della Mamma celeste che mi diceva: Fa’ quello che Lui ti dirà”.
Ringrazio col cuore Sua Eccellenza. Quando seppi, qualche mese fa, che aveva espresso il desiderio di incontrami, mi spaventai. Andare dal Vescovo era per me inimmaginabile, ma appena mi sedetti e il Vescovo cominciò a parlarmi mi resi conto che avevo di fronte un padre che stava condividendo la gioia della mia chiamata Ringrazio don Catello che ha compreso la mia sete di Dio e il mio desiderio di ricevere i sacramenti. Infatti, appena appena ha potuto mi ha chiamato e mi ha detto: “Ci siamo”. Ringrazio la Comunità Parrocchiale che mi ha accolto e pregato per me. In ultimo, ma non meno importante, voglio ringraziare la mia madrina la sig.ra Olimpia che, insieme a suo marito Alfonso Pocobelli e al gruppo del Rinnovamento nello Spirito, mi ha aiutato in questo percorso. Voglio ancora dire grazie al mio fidanzato Antonio, a mio padre, mia suocera e mia nonna che mi hanno sostenuta fortemente in questo cammino alla sequela di Gesù.
Oggi è la Veglia di Pentecoste, tutta la Chiesa invoca lo Spirito e anch’io desidero invocarlo perché mi aiuti ad essere fedele e perseverante. Grazie!