Ufficio Evangelizzazione e Catechesi

Lettera ai Parroci e al Clero diocesano

Iniziazione Cristiana dei Fanciulli

vescovo

Carissimi,

le vicende di questi ultimi giorni esigono una chiarificazione da parte mia, doverosa per capire quanto è successo e necessaria per ritrovare la via della comunione pastorale.

Mi riferisco alla decisione di riprendere il cammino con i ragazzi che si stavano preparando a celebrare la “Prima Comunione” (tutti avvertiamo la necessità di un linguaggio più appropriato a questa tappa importante nell’itinerario dell’Iniziazione Cristiana dei fanciulli, ma ancora non riusciamo a liberarci da vecchi schemi!).

Ricordate benissimo l’indicazione offerta dalla Conferenza Episcopale Campana, che impegnava i vescovi della regione ecclesiastica (ci siamo ritrovati tutti d’accordo!) a offrire nelle singole diocesi la possibilità di festeggiare questa tappa del cammino – nelle parrocchie pronte a farlo e con le famiglie disponibili – a partire dal prossimo anno pastorale. Si ribadiva, allo stesso tempo, la condizione imprescindibile di una congrua preparazione.

Il comunicato della CEC si è immediatamente diffuso, grazie ai social. Si è reso necessario pertanto un intervento immediato di delucidazione e di applicazione alla nostra realtà ecclesiale.

Dall’incontro che ho avuto con l’équipe dell’Ufficio di Evangelizzazione e Catechesi sono scaturite le indicazioni che sono state immediatamente inviate a tutti Voi: ho così autorizzato le “Prime Comunioni” a partire dalla fine dell’estate (la maggior parte delle diocesi campane inizia l’anno pastorale a ottobre, non facendolo coincidere con l’Anno liturgico secondo la prassi che noi stiamo imparando ad apprezzare). I suggerimenti offerti nella lettera sono frutto di ampio confronto e da me ritenuti preziosissimi: adeguata preparazione nel tempo estivo, ripresa del cammino comunitario, celebrazione con piccoli gruppi, stile sobrio della festa, eventuale momento di agape comunitaria. Insomma, un vero e proprio itinerario di “conversione pastorale”, con al centro i ragazzi e il loro mondo!

A distanza di pochi giorni vi è giunta una seconda lettera, sollecitata da tanti di Voi che richiedevano una data precisa di inizio per evitare confusione e disordine. In questo secondo intervento dell’Ufficio, sempre concordato con me e con il confronto di altri collaboratori, è stata precisata la data del 20 settembre (fine dell’estate!). ma soprattutto si è ancor più esplicitata la ragione che ci spinge a riprendere il cammino: prima e più della data ci interessano i ragazzi!

Anch’essi infatti hanno vissuto un tempo nuovo, strano, forse difficile. Portano dentro di sé, spero senza rendersene conto e soprattutto senza riuscire a parlarne con nessuno, tante domande sulla vita, sul futuro, su Dio. Chi li ascolterà”? Chi si prenderà cura di accompagnarli in questa fase delicata della loro crescita umana e spirituale? Vorremmo vivere con ciascuno di loro un tempo straordinario di amicizia, di condivisione, di ricerca. I giochi estivi, gli incontri che si riusciranno a fare, la festa gioiosa dello stare insieme nella fraternità, piccole esperienze di ascolto del Vangelo e di confronto con la proposta di Gesù, proposta di accoglienza e di solidarietà a misura di ragazzi. Ecco cosa è stato coraggiosamente indicato come indispensabile requisito per chi farà la “Prima Comunione” in autunno, segno di una ripresa che è anche inizio di un nuovo percorso. I due obiettivi indicati nella lettera, la preparazione dei fanciulli e la comunità, non potranno essere trascurati o ridimensionati in nessuna comunità. Lo esige il bene che tutti vogliamo ai piccoli e la verità ch e non possiamo nascondere alle loro famiglie. Il tempo straordinario che stiamo vivendo ci obbliga, sotto la spinta dello Spirito, a fare un passo decisivo – tutti insieme! – verso questa meta, che tutti portiamo da tempo nel cuore.

Avendo ascoltato in questi ultimi giorni le motivazioni che hanno spinto alcuni di Voi ad agire diversamente, non posso che riconoscere e registrare con voi la grande confusione che si è creata e il disagio di tanti parroci, ritenuti severi o insensibili solo perché si sono attenuti alle indicazioni diocesane. Qualcuno mi ha domandato se sono arrabbiato: no, ma sto soffrendo molto… insieme a voi!

Chiedo al Signore che ci aiuti a ritrovare la serenità del dialogo, l’umiltà di fare un passo indietro, la gioia di servire la Chiesa privilegiando i piccoli e i poveri.

Pregate anche per me!

 

Vico Equense, 1° luglio 2020

+ don Franco
Vostro fratello vescovo